Gli Altare Thotemico giungono al terzo disco, oggi come oggi grande traguardo, considerando l’impegno tecnico e filosofico di ogni lavoro Thotemico. Il leader e fondatore è Gianni Venturi, poeta e ricercatore vocale. La band ha cambiato formazione ma mantenuto lo spirito di ricerca e assolutamente politicamente scorretto.
Da un jazz rock progressivo si è passati ad una sorta di prog tribale e pshichedelico, che strizza l’occhio al passato, ma si veste con abiti nuovi, come diceva Goethe: costruire il futuro con elementi del passato.
La formazione si avvale di Marika Pontegavelli che ha sostituito alle tastiere Leonardo Caligiuri, ma che ha aggiunto una voce che si fonde con la voce di Gianni aggiungendo anima al canto.
Alla chitarra Agostino Raimo, giovane ma capace di entrare nel mood thotemico e farlo suo, con grande tecnica e sentimento.
Filippo Lambertucci, batterista giovane ma che ha già all’attivo molte esperienze di grande spessore.
Poi ultimo ma non ultimo Giorgio Santisi, bassista eclettico, che ha dato alla band equilibrio e groove.
“Selfie ergo sum” Il nuovo lavoro, che si avvale dei testi di Venturi, poeta e vocalist, testi che puntano il dito sul dramma del cambiamento climatico, sul razzismo dilagante, la fine dell’empatia e le guerre volute da quei pochi che detengono il potere e che devastano i molti in una società dell’apparire, dove il Selfie diventa segnale di appartenenza.